giovedì 16 febbraio 2012

Dicono di Nix (23)

Carissimi, oggi mi sono arrivate due splendide e particolareggiate recensioni, tra le più belle che abbia mai ricevuto. Oggi ve ne mostro una, che mi ha particolarmente emozionata *_* Grazie a Tatiana e visitate il suo neonato blog.
Eccola a voi:
Esordio letterario della talentuosa Elisabetta Ossimoro, scritto a soli 20 anni quale degno suggello della sua (molto fruttuosa, direi!) esperienza liceale, Nix è un romanzo molto breve, ma denso e accattivante.
Nix è un romanzo profondamente introspettivo, che sciorina pagina dopo pagina tutti i pensieri, le inquietudini e le riflessioni di Nicodemo Orsini, Nico o Nix per gli amici, diciannovenne molto maturo, intelligente e colto, nonché bellissimo. Sin dalle prime pagine veniamo prepotentemente scaraventati nel suo mondo, ovvero nei suoi pensieri, dai quali traspare immediatamente un conflitto interiore relativo al proprio destino e alla propria identità. Nix si finge un’esteta, quasi un Dorian Gray (buono) catapultato nei giorni nostri; è pienamente consapevole di questo suo apparire, e comprende, più o meno inconsciamente, che pur volendo rivendicare per sé elevati principi morali non potrà mai realizzarli e “vedersi”, vedere se stesso e il suo futuro. Questi pensieri trapelano costantemente nella lotta interiore che lo rende costantemente turbato. Nell’ambito della sua tribolazione interiore Nix si sforza di essere tutto ciò che in realtà disprezza nel mondo che lo circonda, quasi si sforza di “non essere”, e si osserva vivere, come se tutto ciò che gli accade semplicemente gli scivolasse addosso.
Ma veniamo ai personaggi, fondamentali e simbolici, che il protagonista ci descrive attraverso i suoi occhi disincantati:
Nix ha una ragazza, Giulia, bionda e bellissima, ben fornita in quanto a sex appeal ma del tutto priva di autonomo raziocinio; è un personaggio presente nella vicenda dall’inizio alla fine, ma che resta sostanzialmente estraneo alla mente di Nix, quasi un poster fissato al muro e contemplato di tanto in tanto, una rappresentazione di bellezza eterea e inconsistente. Coloro che invece hanno un vero e proprio ruolo nella vita di Nix sono Ottilia ed Ermanno, compagni di classe nonché migliori amici, anch’essi belli, colti e intelligenti, nonché piuttosto singolari rispetto ai loro coetanei. Il periodo che viviamo assieme a questi tre personaggi rappresenta il culmine dell’adolescenza, gli ultimi mesi dell’ultimo anno del liceo: un condensato di paure, avventure e vicissitudini tragicomiche, con tanto di occupazione studentesca, gita a Barcellona ed esame di maturità. Questo periodo rappresenterà per tutti una svolta irrevocabile, mettendoli di fronte ad una crescita obbligata e a scelte spesso difficili; nulla riuscirà a preservarli dal cambiamento, dall’insoddisfazione o dalle insicurezze; il sipario calerà comunque, e dietro di esso rimarranno con le loro emozioni, privi di difese.
Uno dei personaggi che Nix stesso apprezza, e al quale sembra volersi moralmente ispirare, è sua sorella Isabella, abile ballerina sebbene con qualche chilo di troppo; lui l’adora e stima senza riserve per la tenacia con la quale persegue i suoi sogni, anche se il futuro non riserverà nemmeno a lei una sorte migliore.
Non posso non ricordare colei che per me svela il profondo significato di questo romanzo, la ragazza di McEwan, compagna di scuola inizialmente sconosciuta a Nix; questo personaggio, che partecipa agli avvenimenti principali quasi solamente da osservatore esterno, mette a nudo con poche parole il vero Nicodemo Orsini, facendolo letteralmente schiantare verso il muro di esteta emancipato che si è costruito, e provocando (finalmente!) una sua reazione a ciò che lo circonda.
‹‹- Ti piace, ragazza di McEwan – dico, senza pensarci e senza guardarla – guardare gli altri vivere? –
- Non credo che ti interessi saperlo – chiosa – Comunque certo meglio che far finta di saper vivere come fai tu.” […] ‹‹Tu non sei il frutto di un progetto, sei casuale in questo mondo e ti corromperai presto. Sei come la tua donna. – Basta. Scatto in piedi e salto giù dal letto, mentre lei stringe protettivamente al petto il suo album: ha previsto anche questo, cristo santo. - TU – grido ansimante e spasmodico – NON… SEI… NESSUNO! – - Lo so – dice lei flemmatica e senza abbassare gli occhi – e la cosa non mi disturba –“››.

Anche se alle parole “meteorite sulla casa” e all’intonazione di Mad World dei Tears for Fears purtroppo sapevo già come sarebbe andata a finire (chi ha visto QUEL film sa a cosa mi riferisco), in questo libro non ho trovato nulla di scontato, tutt’altro. In questa opera prima l’autrice ci svela senza troppe riserve tutte le sue passioni, i film che ha amato (e odiato), i libri che l’hanno fatta riflettere, assieme sicuramente ad esperienze personali vissute e analizzate sotto molteplici aspetti; ha inserito tutto ciò che ama, concretamente e simbolicamente, e l’ha messo su carta con una maestria veramente poco comune tra gli scrittori della sua età e, oserei dire, anche tra quelli più grandicelli e con più esperienza. Il suo modo di scrivere è molto diretto, sintetico ma elegante, ucciderei per scrivere così! Se dovessi cercare l’autrice in uno dei suoi personaggi la vedrei nella ragazza di McEwan, una sorta di “Spirito del Natale” di Dickens, dimessa e distaccata ma tragicamente onnisciente nei confronti di ciò che osserva attorno a sé..

Mi sono molto affezionata a questo libro; è una di quelle letture che in un primo momento ti colpiscono perché ben scritte, colte e innovative rispetto alle consuete letture; all’inizio infatti avevo dato 4 stelline piene, ma poi qualcosa è cambiato: superato l’iniziale apprezzamento per le caratteristiche stilistico-espressive, tutto l’insieme è riaffiorato a forza! Questo è uno di QUEI libri che tornano violentemente a galla, e allora oltre allo stile è ben altro ciò che ti turba; nel bene e nel male ciò che hai letto risale pezzo dopo pezzo e giorno dopo giorno, facendoti riflettere su moltissime cose, toccandoti molto in profondità, e dandoti quel qualcosa che rende un libro speciale e parte di te.

Il mio giudizio: avete dubbi? Consigliato sicuramente! In poche pagine è in grado di regalare forti e profonde emozioni !

5 STELLINE !

(T., 34 anni)

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